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Modigliana, "città nobile" dell'Appennino tosco-romagnolo, riveste un ruolo importante nella storia della viticoltura romagnola ed in particolare nel campo della coltivazione e vinificazione del Sangiovese. È qui, ad esempio, che in un documento del 1671 si trova la prima citazione oggi conosciuta del termine "Sangiovese" ed è da qui che, attorno al 1980, è partita la rinascenza dei vini romagnoli con in testa il Sangiovese. Modigliana e i suoi abitanti, appartenenti alla Toscana dal punto di vista amministrativo fino al 1923 ed oggi in provincia di Forlì-Cesena, sono da sempre romagnoli per storia, lingua e costume. Lo prova anche il Sangiovese, chiamato qui con tale termine fino dal Seicento, mentre al di là dell'Appennino portava un altro nome e lo conferma il metodo della vinificazione alla romagnola, cioè in purezza, mentre in Toscana si praticava l'uvaggio. Seguendo il filo rosso del Sangiovese lo sguardo si è allargato al campo più vasto dell'agricoltura di Modigliana delineando, se pur con accenni, il quadro del lavoro e della produzione agricola lungo i secoli, nella quale spiccano l'olio d'oliva e il formaggio infossato. Oggi il Sangiovese di Modigliana, raggiunta una spiccata qualità e un'identità territoriale, è al centro di una campagna di promozione che abbraccia territorio e produzione enologica. Alla quale si affianca questa pubblicazione voluta dall'Accademia degli Incamminati.